L’ammissione in Comunità risulta essere un momento fortemente delicato per il giovane ospite, che sarà accompagnato dagli operatori in un clima di accoglienza e accettazione dell’iniziale disagio, paura e sofferenza. Qualora fosse possibile, l’èquipe si renderà disponibile a far visitare preliminarmente all’ospite la struttura e fargli conoscere gli utenti che già la abitano. In tal modo gli verrà permesso di creare un iniziale rapporto con la realtà all’interno della quale sarà successivamente inserito. Nel periodo di permanenza in Comunità l’utente dovrà essere coinvolto, informato e responsabilizzato riguardo al progetto educativo che sarà elaborato per lui e con lui. È importante inoltre che il lavoro con le istituzioni venga concordato dall’équipe professionale e dal Servizio Sociale d’appartenenza in modo da seguire linee comuni condivise e coerenti.
Le regole della vita in Comunità vanno intese come stimolo e occasione di crescita globale e armonica, per il singolo minore e per l’intero gruppo; concordate con i minori possono essere accettate con maggiore consapevolezza, e non come strumento di controllo e coercizione.
Il percorso individualizzato è volto a supportare i minori nel loro percorso di crescita, sostenendoli nell’orientamento al futuro attraverso strumenti pratici per essere il più possibile preparati e consapevoli nei diversi contesti di vita.
La Comunità rappresenta un luogo di passaggio tra situazioni di vita inadeguate e il ritorno nel loro contesto di provenienza, una tappa provvisoria durante la quale anche la famiglia del minore può trovare adeguati interventi di sostegno. Accanto ai minori, risulta fondamentale l’attento e accurato lavoro di conoscenza e accoglienza delle loro famiglie. I professionisti accompagnano le famiglie attraverso percorsi psicosociali e psicoeducazionali di ridefinizione dei ruoli e dei rapporti familiari. Il sostegno alla genitorialità permette di migliorare la comprensione delle dinamiche familiari e includere eventuali possibilità di recupero delle capacità di gestione genitoriali. Per tali ragioni è indispensabile, qualora risulti possibile e produttivo, un rapporto continuativo con la famiglia.